giovedì 31 gennaio 2008

LA POLITICA E' SORDA (NON A CASO) ALLE RICHIESTE DI RINNOVAMENTO

Il Presidente della Repubblica, 82 anni quasi 83, ha incaricato il Presidente del Senato, 74 anni quasi 75, di formare un Governo in grado di fronteggiare la recente crisi politica. Se si trovasse una maggioranza "politica" numericamente utile, anche striminzita, tutto passerebbe in cavalleria per l'abbraccio ossuto dei senatori a vita, Francesco Cossiga, di anni 79, Sergio Pininfarina, di anni 81, Carlo Azeglio Ciampi, di anni 86, Emilio Colombo, di anni 87, Giulio Andreotti, di anni 88, Oscar Luigi Scalfaro, di anni 89, Rita Levi Montalcini, di anni 98. Il più giovane della combriccola frequentava le scuole medie mentre gli americani sganciavano la bomba su Hiroshima nell'agosto 1945, ed il più anziano insegnava già all'Università del Missouri (USA).
Toni Blair, inglese, primo ministro della Corona dal 1997 al 2007, compie a maggio 55 anni.
Menziono per provocazione l'estratto di un discorso pronunciato ieri alla Sorbona da Guglielmo Cancelli (al secolo Bill Gates):
Fonte corriere.it
"
IL FUTURO È DEI GIOVANI – Una visione ottimistica, quella di Gates, convinto che l'innovazione non potrà che venire dalle menti della nuova generazione, in particolare da chi ha meno di 25 anni. Questo perché quando si diventa «grandi» si perde l'incoscienza tipica dei giovani, quel coraggio di osare che spesso porta a risultati e a successi inattesi. Per certi versi, quindi, papà Gates considera il troppo sapere degli adulti come un limite, un freno che di fronte alla possibilità di sperimentare spinge a dire «non possiamo farlo!», laddove invece un ragazzino si lancerebbe senza pensarci su troppo. Largo ai giovani, quindi."

VOCI IN RETE SULLA FAMIGLIA MASTELLA

Dopo aver speso più di una riga anche in favore di Mastella e consorte ho deciso di pubblicare una email, semi-anonima, giuntami oggi.
Solo per pareggiare i conti.

Riporto virgolettato il testo, dai cui poi ognuno trarrà le conclusioni che riterrà più interessanti:

"I figli di Sandra e Clemente"
Storia di un giornale di partito e di una "bella famiglia come le altre", raccontata dal Direttore del Corriere d'Italia, Mauro Montanari

Il Ministro della Giustizia, Clemente Mastella e sua moglie Sandra Lonardo hanno due figli, Elio e Pellegrino. Pellegrino è sposato a sua volta con Alessia Camilleri. Una bella famiglia come le altre, ma con qualcosa in più. Per sapere cosa, partiamo dal partito di Clemente che, come i più informati sanno, si chiama Udeur. L'Udeur, in quanto partito votato dall'1,4% degli italiani adulti, ha diritto ad un giornale finanziato con denaro pubblico. Si chiama "Il Campanile", con sede a Roma, in Largo Arenula 34. Il giornale tira circa cinquemila copie, ne distribuisce 1.500, che in realtà vanno quasi sempre buttate. Lo testimoniano al collega Marco Lillo dell'Espresso, che ha fatto un'inchiesta specifica, sia un edicolante di San Lorenzo in Lucina, a due passi dal parlamento, sia un'altro nei pressi di Largo Arenula. Dice ad esempio il primo: "Da anni ne ricevo qualche copia.
Non ne ho mai venduta una, vanno tutte nella spazzatura!". A che serve allora -direte voi- un giorna-le come quello? Serve soprattutto a prendere contributi per la stampa. Ogni anno Il Campanile incassa un milione e 331mila euro. E che farà di tutti quei soldi, che una persona normale non vede in una vita in-tera di lavoro? insisterete ancora voi. Che fara?
Anzitutto l'editore, Clemente Mastella, farà un contratto robusto con un giornalista di grido, un giornalista con le palle, uno di quelli capace di dare una direzione vigorosa al giornale, un opinionista, insomma. E così ha fatto. Un contratto da 40mila euro all'anno. Sapete con chi? Con Mastella Clemente, iscritto regolarmente all'Ordine dei Giornalisti, opinionista e anche segretario del partito. Ma è sempre lui, penserete. Che c'entra? Se è bravo. non vogliamo mica fare discriminazioni antidemocratiche. Ma andiamo avanti.
Dunque, se si vuol fare del giornalismo serio, bisognerà essere presenti dove si svolgono i fatti, nel territorio, vicini alla gente.
Quindi sarà necessario spendere qualcosa per i viaggi. Infatti Il Campanile ha speso, nel 2005, 98mila euro per viaggi aerei e trasferte. Hanno volato soprattutto Sandra Lonardo Mastella, Elio Mastella e Pellegrino Mastella, nell'ordine. Tra l'altro, Elio Mastella è appassionato di voli. Era quello che fu beccato mentre volava su un aereo di Stato al gran premio di Formula Uno di Monza, insieme al padre, Clemente Mastella, nella sua veste di amico del vicepresidente del Consiglio, Francesco Rutelli. Ed Elio Mastella, che ci faceva sull'aereo di Stato? L'esperto di pubbliche relazioni di Rutelli, quello ci faceva! Quindi, tornando al giornale. Le destinazioni. Dove andranno a fare il loro lavoro i collaboratori de Il Campanile? Gli ultimi biglietti d'aereo (con allegato soggiorno) l'editore li ha finanziati per Pellegrino Mastella e sua moglie Alessia Camilleri Mastella, che andavano a raggiungere papà e mamma a Cortina, alla festa sulla neve dell'Udeur. Siamo nell'aprile del 2006.
Da allora -assicura l'editore- non ci sono più stati viaggi a carico del giornale. Forse anche perché è cominciata la curiosità del magistrato Luigi De Magistris, sostituto procuratore della Repubblica a Catanzaro, il quale, con le inchieste Poseidon e Why Not, si avvicinava ai conti de Il Campanile.
Ve lo ricordate il magistrato De Magistris? Quello a cui il ministro della Giustizia, Clemente Mastella, mandava tutti quei controlli, uno ogni settimana, fino a togliergli l'inchiesta? Ve lo ricordate? Bene, proprio lui!
Infine, un giornale tanto rappresentativo deve curare la propria immagine. Infatti Il Campanile ha speso 141mila euro per rappresentanza e 22mila euro per liberalità, che vuol dire regali ai conoscenti. Gli ordini sono andati tra gli altri alla Dolciaria Serio e al Torronificio del Casale, aziende di Summonte, il paese dei cognati del ministro: Antonietta Lonardo (sorella di Sandra) e suo marito, il deputato Udeur Pasquale Giuditta.
Ma torniamo un attimo agli spostamenti. La Porsche Cayenne (4000 di
cilindrata) di proprietà di Pellegrino Mastella fa benzina per duemila euro al mese, cioè una volta e mezzo quello che guadagna un metalmeccanico. Sapete dove? Al distributore di San Giovanni di Ceppaloni, vicino a Benevento, che sta proprio dietro l'angolo della villa del Ministro, quella con il parco intorno e con la piscina a forma di cozza. E sapete a chi va il conto? Al giornale Il Campanile, che sta a Roma. Miracoli dell'ubiquità.
La prossima volta vi racconto la favola della compravendita della sede del giornale. A quanto è stata comprata dal vecchio proprietario, l'Inail, e a quanto è stata affittata all'editore, Clemente Mastella.
Chi l'ha comprata, chiedete? Due giovani immobiliaristi d'assalto:
Pellegrino ed Elio Mastella.
Mauro Montanari-Corriere d'Italia/News ITALIA PRESS "
Ai posteri l'ardua sentenza

mercoledì 30 gennaio 2008

PANE AL PANE E VINO AL VINO

La sinistra l'ha presa sui denti, e pagherebbe un dazio pesante se si andasse velocemente alle urne.
La destra non ha fatto una mazza per meritarsi la gloria, ma con tutta quella grazia che le è piovuta dal cielo (gratis), non può permettersi di perdere questo momento favorevole.
Cari lidèrs ospiti di RAI (1-2-3) e Mediaset (4-5-6), ci basta aver partecipato ad una assemblea di condominio per capire la sottile raffinatezza della vostra politica da quattro soldi.
L'uno vuole votare subito e l'altro no, per subitanea opportunità e convenienza.
Però, sappiatelo, noi alle riunioni di condominio ci dobbiamo andare di persona, senza scorte, ed alla politica ci siamo addestrati di anno in anno, magari controvoglia (sacrificando una partita di Coppa Campioni che ancora brucia), ma comunque molto meglio di quanto pensiate o vi raccontino.
Allora, meno pippe mediatico filosofiche elettoral-riformistiche e datemi una matita copiativa che vi faccio vedere di cosa sono capace.
Avanti, venite avanti, che vi sto aspettando.
Questa volta il voto non lo annullo neanche, mangio direttamente la scheda.
Oppure ci scrivo OBAMA, giusto per rompervi i coglioni.

martedì 29 gennaio 2008

A PENSAR MALE SI FA PECCATO, MA....

Veltroni vuole fare le riforme in 8-12 mesi, che sia un caso?
A guardare qui sotto non si direbbe

I MAGISTRATI, INEVITABILMENTE, FANNO POLITICA

Immaginando di dover postare qualcosa attinente gli sviluppi della situazione politica avevo voluto attendere qualche giorno per avere le idee un po' più chiare.
Chiuso a sandwich tra Governi "di scopo" e Rivoluzioni Padane faticavo a trovare un argomento degno di un qualche approfondimento.
Tra ieri ed oggi, invece, è stata divulgata una notizia leggera leggera, elegantemente relegata tra quelle che vengono lette durante i Tiggì a bocca stretta, con modalità paragonabili alle pubblicità dei prodotti farmaceutici.
Avete presente? E'unmedicinaleusareconcautelasolosottocontrollomedicopuòaverecontroindi.........
Dunque, pare che il Pubblico Ministero della Procura di Napoli (cui l'inchiesta è stata trasferita) abbia chiesto la revoca degli arresti domiciliari per la moglie dell'On. Clemente Mastella, per il venir meno delle esigenze cautelari.
Per gli altri componenti dell'Udeur coinvolti nella vicenda delle nomine alle Asl ed affini, invece, è tutto confermato.
La questione sembrerebbe di poco conto ma non lo è, visto che proprio le vicende giudiziarie della Signora Lonardo Mastella hanno spinto il Governo Prodi oltre il ciglio del burrone sul quale si manteneva in precario equilibrio da tempo.
Spieghiamo in maniera semplice cosa siano queste benedette esigenze cautelari, la cui premessa è rappresentata da gravi indizi di colpevolezza (art. 273 C.P.P.) a carico della persona destinataria del provvedimento.
E questo è un fatto.
L'art. 274 C.P.P. stabilisce che le misure cautelari personali possano essere disposte dalla magistratura per il pericolo di inquinamento delle prove da parte dell'indagato, per il pericolo di sua fuga, ovvero per il pericolo di reiterazione del reato.
Gravi indizi di colpevolezza, quindi, ed almeno uno dei tre "pericoli" appena evidenziati.
Nel caso della Signora Lonardo, Presidente del Consiglio Regionale della Campania in carica, è evidente che il mantenimento della funzione pubblica logicamente ammette che la concussione (tipica del Pubblico Ufficiale - dell'incaricato di Pubblico Servizio) possa essere reiterata.
Questa esigenza cautelare, evidentemente, non era ritenuta sussistente dalla Procura di S.M. Capua Vetere.
O meglio così dovrebbe essere, posto che non è certo venuta meno interpretando alla lettera le parole dell'attuale P.M. di Napoli.
Quanto al pericolo di fuga, l'insussistenza apparirebbe in re ipsa.
Se si pensa che qualcuno possa tagliare la corda, infatti, si adotta una misura ben più restrittiva degli arresti domiciliari, salve ragioni di salute od età incompatibili con il carcere.
Rimane il pericolo di inquinamento delle prove, della loro acquisizione e genuinità.
Intorno a tale rischio, quindi, sembrerebbe aver ruotato la concessione della misura, richiesta da un magistrato inquirente e valutata, nonchè concessa, da un secondo.
Per carità, magari non è un'aspetto così trascurabile come si potrebbe intendere, però sulle conseguenze che ha determinato l'operato dei magistrati di Santa Maria Capua a Vetere una breve riflessione si può spendere.
Era proprio necessario?

venerdì 25 gennaio 2008

PRODI - IL SUICIDIO RITUALE (SEPPUKU)

Il Samurai Prodi ha trovato la gloriosa morte che cercava nella battaglia al Senato, soverchiato dal nemico e dai tradimenti degli alleati.
Ora che la guerra sembra essere finita, quindi, c'è il tempo per riflettere sui motivi del fallimento, sulle prospettive future, sul destino di quelle elezioni che oggi sembrano inevitabili.
Questa mattina ho letto il necrologio di Ezio Mauro su Repubblica ("Così muore il centrosinistra") e l'analisi di Massimo Franco sul Corriere della Sera ("L'ostinazione e la disfatta").
Entrambi gli articoli offrono una lettura interessante dell'epilogo cui si è giunti soffermandosi però, a mio modo di vedere, su un piano di lettura dei fatti molto legato a dinamiche antiche.
Certo non sono nessuno per criticare due monumenti del giornalismo italiano, ma è evidente come il loro commento politico privilegi valutazioni quasi meccaniche della crisi.
Prodi ha perso la partita a causa della nascita del PD, che ne ha messo in discussione il ruolo di leader; oppure in conseguenza delle insanabili tensioni tra l'ultrasinistra e la componente cattolica, che hanno indebolito l'azione di governo; oppure il voltafaccia dell'Udeur.
Tutto vero ma anche tutto troppo banale rispetto al clima generale che si respira.
La crisi della coalizione di centrosinistra é stata straziante, ma ridurre la nascita del PD ad un fatto destabilizzante per Prodi significa aver mangiato la foglia.
Il PD non è nato per caso durante la legislatura, ma per far riconoscere agli italiani un soggetto diverso da quello impresentabile che li governava.
Nessuna confusione, insomma, ed a maggior riprova la dichiarazione di Veltroni che intende correre in solitario qualora vi fossero le elezioni.
Hanno capito per primi che i consensi elettorali (che a loro interessano tanto) non sono più relegati entro i recinti già conosciuti, ma vagano allo stato brado in cerca di cibo.
L'elettorato si è sganciato da vecchi amori ormai senza passione, risvegliato con i sali dagli estratti conto, da Beppe Grillo, dalla magistratura, dai libri come "La Casta" e dai blogger.
Sbaglia grossolanamente chi ancora ritiene che da una parte vi siano gli elettori di sinistra, più fedeli di Argo il cane di Ulisse, e dall'altra i cosiddetti moderati, mai abbastanza decisi per saltare il fossato.
Le scelte strategiche dei protagonisti della crisi non possono non aver tenuto conto dell'opportunità di sfruttare in futuro questo straordinario nomadismo.
Parlate con amici e conoscenti, nel vostro personale campione per sondaggi, e troverete conferma di questa sensazione, percependo il disincanto verso tutte le bandiere ideologiche tradizionali.
L'incubo del mutuo, del lavoro precario, delle carte revolving, della spesa e del tenore di vita perduto non hanno colore né ideologia, colpiscono ecumenicamente il "parco buoi" della politica, che si ritrova oggi affrancato e rancoroso, desideroso di trovare una soluzione ai propri problemi, rapida, da qualsiasi parte essa provenga.
Non c'è fascista, comunista o fondamentalista che possa rinunciare per educazione preconcetta al pane, alla benzina, al riscaldamento, ad un vita decorosa, alla tranquillità economica propria e dei propri familiari.
L'elettorato non è più quello del passato, che per convincimento ideologico confermerebbe Romano Prodi per questioni “di scuderia”.
Ma nemmeno Berlusconi, se è per questo.
La crisi, quindi, trova le proprie origini in una intuizione cinica che si rivelerà, però, corretta: il cane ora ha fame e si piazzerà presto davanti alla porta di chi gli da da mangiare.
E Veltroni, che è furbo di sette cotte, ha già comprato la carne macinata che ci sventolerà sotto il naso.
Ciao ciao, Romano, Mastella è stato solo l'uomo giusto al momento giusto.

giovedì 24 gennaio 2008

PRODI E L'ULTIMO SAMURAI

Romano ce l'ha fatta.
Ottenuta la fiducia alla Camera, dove appariva peraltro scontata, i cronisti lo descrivono avvicinarsi baldanzoso verso palazzo Madama.
Al Senato, però, non sembra attenderlo l'en plein.
Gli analisti hanno infatti consumato le calcolatrici per verificare la possibilità di ottenere la fiducia, senza però trovare alcuna soluzione alle defezioni di Dini (e Diniani), Turigliatto, Pallaro, Mastella (e l'Udeur).
Solo una clamorosa botta di culo o un'improvvisa epidemia influenzale nelle fila dell'opposizione potrebbero salvare il nostro eroe, che in pratica è fottuto, ma non molla.
Viene alla mente la storia di Noubo Sangrayban, ultimo soldato giapponese arresosi dopo la fine del secondo conflitto mondiale.
Fedele al proprio solenne giuramento di fedeltà all'Imperatore lottò nell'isola di Mindoro (Filippine) sino ad esaurire le munizioni, per poi imbracciare arco e frecce.
Solo nel gennaio 1997, ormai ottantacinquenne, decise esausto di consegnarsi ad una sconcertata missione scientifica occidentale.
Romano e Noubo, due irriducibili.
Una cosa, però, distingue forse il secondo.
Noubo, infatti, appreso cosa l'aspettasse nel nuovo Giappone decise di ritirarsi nell'isola dove aveva combattuto per oltre cinquant'anni.
La Mindoro di Romano, invece, è già stata occupata manu militari da Vuòltèr Veltroni.
Romano non ha più nemmeno una casa, come centinaia di migliaia di bamboccioni......

martedì 22 gennaio 2008

BREVE PENSIERINO PER LA NOTTE

Lo scorso 3 gennaio il petrolio superava il prezzo di 100 $ al barile, oggi è a circa 89.
Visto che i conti vengono facili facili mi chiedo: la benzina al distributore è scesa dell'11%?
Sono domande retoriche e populiste, sia chiaro, perché i petrolieri vendono oggi il petrolio che hanno acquistato a 100 dollari.
Tra 18 giorni, però, lo venderanno all'11% di meno?
Possibile che a questi ragionamenti da massaia nessuno dia mai spiegazioni convincenti?

Technorati Profile

lunedì 21 gennaio 2008

LA CRISI LASCERA' IL PAESE SENZA GUIDA - LA POPOLAZIONE SI ORGANIZZA PER EVITARE IL PEGGIO

Cedete lo passo!

SI VA A VOTARE

Il funambolico Ministro Mastella, abbandonato dagli alleati che non hanno gridato allo scandalo per l'arresto della moglie, dichiara aperta la crisi di Governo. Se è tutto vero, sempre se, tra qualche mese si andrà alle urne per decidere da chi farci prendere per il culo per i prossimi anni.
I candidati più accreditati sembrano essere due: Vuòlter e Scìlvio.
Mi sembrava di aver trattato il tema, e sono andato a cercare nell'archivio del blog.
Ho riso da solo nel rileggere questo post di novembre che vi ripropongo.
Tranquilli, non voglio resuscitare materiale vecchio, ma mi sembrava più attuale che mai.
E poi ditemi se mi sbaglio......

venerdì 18 gennaio 2008

"PRO MASTELLAM"

Mi fa un po' impressione prendere le sue difese, ma voglio testimoniare la sensazione di schifo che ho provato l'altra mattina, apprendendo che il linciaggio del ministro e del suo entourage era partito dopo una fuga di notizie dalla Procura di Cava dei Tirreni.
Mastella, incarnazione del malessere della nostra politica, dove un manipolo di furbastri tiene per le palle tutto un paese, merita di essere trattato cavallerescamente, perchè non diventi quella vittima che ora, con ragione, sostiene di essere.
Pensateci.
Leggiamo da qualche giorno articoli cubitali sullo tsunami abbattutosi sul mondo politico, Mastella - Udeur - Berlusconi - Cuffaro, e forse è tutto vero, o forse questa è solo la punta dell'iceberg.
Ma che nessuno si interessi di rintracciare chi ha permesso agli organi di informazione di comunicare il provvedimento che la moglie del ministro non conosceva ancora, è scandaloso.
Il problema non è se sussista o meno il presunto network di amicizie e clientele di Mastella e famiglia, ma come questa circostanza si tramuti da sospetto (pur fondato, ma sempre confinato tra le mura di un tribunale) in pubblico linciaggio grazie alla collaborazione delle talpe, che meritano di essere punite con una severità rasentante la ferocia.
Se permettiamo che questo possa accadere impunemente autorizzeremo infatti l'eliminazione sistematica di tutti quelli che sono d'intralcio ai "grandi editori", tanto da una parte che dall'altra.
Cominciamo con il togliere i notiziari, per quindici giorni, a chi diventa complice delle talpe delle procure, vedrete che le perdite pubblicitarie faranno loro tornare il senso della misura.

giovedì 17 gennaio 2008

PREFERIAMO SOPRASSEDERE

Sono le parole con le quali il Pontefice ha comunicato la propria decisione di non inaugurare l'anno accademico dell'Università "La Sapienza" di Roma, al fine di evitare disordini che si preannunciavano più che probabili.
Con senso di responsabilità Benedetto XVI ha lasciato la scena prima che il palcoscenico prendesse fuoco.
In un momento successivo è stato quindi divulgato il testo della sua lectio magistralis, oggetto di tante preventive polemiche, che si è dimostrato più conciliante verso il sapere cosiddetto laico di quanto immaginato dai "rivoltosi".
In punta di piedi, ma con passi pesantissimi, ha voluto ha voluto far sapere che gli allarmi anti-reazionari erano fuori luogo.
1 a 0 per lui, e palla al centro.
Non mi pare opportuno soppesare le opinioni delle due "fazioni", per identificare chi abbia ragione, certo si può riflettere su qualche aspetto della questione quanto meno stravagante.
Osservandola dall'esterno, senza parteggiare per alcuno, ne ho ricavato infatti tre conclusioni snelle ed asciutte:
1) Nessuno è indifferente al fatto che il Pontefice parli
2) il Pontefice per alcuni può parlare e per altri no
Non esiste allora una posizione "neutrale", ma persino schieramenti contrapposti che affiancano nel dibattito pubblico i due protagonisti della vicenda, i "ribelli" della Sapienza e la Chiesa Cattolica.
Si percepisce a pelle che la questione non riguarda la libertà scientifica o l'ingerenza della Chiesa nell'ambito universitario, ma uno scontro di fatto confessionale tra la sinistra ed il clero.
Una parte della Chiesa Laica (200 persone in tutto) ha conteso pubblicamente alla Chiesa Cattolica l'inaugurazione dell'Anno Accademico, un'evento simbolicamente importante perchè relatore all'esterno della "linea didattica" dell'Ateneo, il suo modo di intendere il Sapere.
Ed il Rettore si era dimostrato magnifico nell'invitare il Pontefice a tenere la lezione inaugurale.
Infatti, nel luogo dove la Scienza attribuisce alla Natura regole diverse da quelle che le sono attribuite dai testi religiosi ha richiesto la presenza di Benedetto XVI, suo principale antagonista intellettuale.
Il confronto avrebbe potuto essere bellissimo.
Ma la "presunta" Chiesa Laica ha rovinato tutto, facendoci perdere questa stupenda possibilità.
Cito, per concludere, François-Marie Arouet più noto con lo pseudonimo di Voltaire:
"Io combatto la tua idea, che e' diversa dalla mia, ma sono pronto a battermi fino al prezzo della mia vita perche' tu, la tua idea, possa esprimerla liberamente"



domenica 13 gennaio 2008

IL GIRO D'ITALIA DELLE IMMONDIZIE

Solo 11 regioni italiane sono disponibili ad accettare i rifiuti campani.
Veneto, Trentino e Friuli dicono no in blocco, unitamente ad Umbria Basilicata e Valle d'Aosta.
Secondo il nostro esimio Presidente del Consiglio, Romano Prodi, la cosa è "vergognosa" e da Malta, dove si trova per una visita istituzionale, richiama i "ribelli" ad un gesto di responsabilità collettiva.
Caro Presidente, allora Le chiedo:
Il Signor Bassolino Antonio ha ricoperto dal 1993 al 2000 la carica di Sindaco di Napoli per poi passare alla Presidenza della Regione Campania, dove la situazione dei rifiuti viene considerata in stato di emergenza dal 1994 (una fatalità?).
Dal 2000 al 2004 è' stato Commissario Straordinario, poi commissariato (il commissariato straordinario a sua volta commissariato, da non crederci se non fossimo in Italia), realizzando una gestione finita sotto osservazione della Procura Penale e Contabile.
La Procura di Napoli ne ha chiesto il rinvio a giudizio e la Corte dei Conti la condanna al risarcimento di un danno erariale per 3.200.000 euro.
La dottoressa Iervolino Rosa Russo, in compenso, è Sindaco di Napoli dal 2001.
Il gesto di responsabilità lo faccia Lei cacciandoli tutti a pedate nel culo!
Altrimenti mi spieghi, in maniera convincente, per quale balzano motivo NOI dovremo essere responsabili e LEI, invece, può fare quel cazzo che vuole.
Forse Le mancano le PALLE per mandare a casa gli incompetenti della Sua parrocchia?
O forse non dobbiamo considerarli incompetenti perchè vittime di una contingenza sfavorevole di quindici anni?

giovedì 10 gennaio 2008

GUGLIELMO CANCELLI SI RITIRA A 50 ANNI

Il predetto, al secolo Bill Gates fondatore di Microsoft, ha deciso di lasciare l'azienda per dedicarsi alla sua fondazione. Beato lui.
Mi è venuto in mente di fare uno "specchio" tra questa notizia e quella che le sta a fianco su Corriere.it, relativa alle osservazioni dell'evergreen TPS, pronto a mettere le mani avanti sulla richiesta di rimpolpare i salari.
Guglielmo, 50 anni, scherza con il video del suo ultimo giorno in azienda, Tommaso (68, osservate l'espressione rassicurante) ci ammonisce che non c'è un soldo.
Con quale dei due uscireste una sera a mangiare una pizza?
Il video di Guglielmo:



L'espressione di TPS

martedì 8 gennaio 2008

KI ZE NE KIAFA DI MINIZTRO PERZIANI!

Ieri dovevo passare in assicurazione, la Ras divenuta Allianz o meglio Allianz Ras.
Almeno i tedeschi di Allianz non hanno fatto sparire un marchio italiano secolare, fondato a Trieste nel 1838.
Da qualche tempo Allianz ha incorporato Ras, Lloyd Adriatico ed Allianz Subalpina, diventando una potenza anche nel nostro paese.
Allianz Ras, mi viene da pensare alle famiglie senza più figli, in via di estinzione, che chiedono a qualcuno di aggiungere al proprio il loro cognome.
Riavvolgo il nastro, scusatemi la digressione.
Ho scoperto che l'agenzia era chiusa, per uno sciopero nazionale indetto dagli agenti.
Dentro di me ho pensato (con la consueta classe): "Cazzo! Scioperano gli agenti italiani della più grande (e potente) compagnia assicurativa europea, cosa sarà mai successo?".
Rivendicazioni salariali? Emergenza rifiuti negli uffici? Cronica antipatia verso el tudèsc due volte invasore del patrio suolo? Rinnovati festeggiamenti per la vittoria nella semifinale mondiale in casa loro?
Poichè sul cartello affisso sulla porta dell'agenzia c'era la sigla UIA sono andato a curiosare sul loro sito: http://www.uia.it
Udite udite cosa scrivono nella circolare che indice lo sciopero e ne spiega le motivazioni:
"..." Nessuna politica che veda al centro il Cliente, azienda o retail che sia, ma
esclusivamente il margine di profitto, del singolo prodotto o della singola
garanzia, abbandonando settori ritenuti di poco guadagno per puntare su
prodotti standardizzati che comportano bassi costi di emissione e gestione per
chi li “ fabbrica” ma, soprattutto, possono essere venduti da chiunque, senza
che sia richiesta la professionalità di noi Agenti. Non possiamo più aspettare.
La legge Bersani ha aperto gli spazi per modernizzare il servizio e l’offerta al
Cliente.
Perchè chiuderli?"...".
Zitto zitto, quatto quatto, el tudèsc è arrivato, ha annusato l'aria per fiutare la preda, l'ha individuata ed ha tirato la zampata.
Ki ze ne kiàfa ti azzzikuratti italiani? Profitto! Profitto! Profitto!
E poi, ki ze ne kiàfa ti vifovme ti miniztro Perziani? Profitto! Profitto! Profitto!
Non so se sia giusto o meno vederla in questo modo, ed è certo che quella che ho citato è una campana sola.
Ma del fatto che rimangano chiuse tutte le agenzie Allianz, senza che ne sia dato alcun cenno sui maggiori quotidiani online fa pensare.
L'AD di Allianz SpA, Enrico Cucchiani, ci ricorda che: "Il Gruppo Allianz S.p.A. è la seconda realtà assicurativa italiana con 7 milioni di clienti, oltre 6.500 dipendenti, 2.600 agenti, 2.500 promotori finanziari e 20mila persone circa nelle reti distributive; a questi, si aggiungono più di 3.300 sportelli bancari su tutto il territorio, attraverso i quali vengono distribuiti i prodotti di bancassicurazione."
Possibile che passi tutto sotto silenzio?
Che l'omino con il sole in mano (che sorride con "here comes the sun" di sottofondo) ke forze ze ne kiafa tel miniztro Perziani paghi così tanta pubblicità su giornali e Tv da indurli ad IGNORARE lo sciopero in TUTTE le agenzie d'Italia?
Volete farmi credere che se domani trovassino chiuse tutte le filiali di Unicredit (ad esempio) non ne parlerebbe nessuno?
Bah! A mì me pàr strano.
Certo che la nostra informazione è veramente uno schifo.

MICHELA VITTORIA BRAMBILLA

Avevo lanciato un sondaggio che è rimasto in "spalla" fino a oggi, quando ho deciso di toglierlo, sulla Brambilla.
Le domande proposte erano queste:

1. devo ammettere che mi ha solennemente rotto i coglioni
2. è il futuro dell'italia
3. io le darei una botta

Con enorme soddisfazione vi comunico che la maggioranza dei votanti intende darle una botta.
Finalmente un sano approccio alla politica!

lunedì 7 gennaio 2008

LE ACCISE - OVVERO 30 CENTESIMI BUTTATI NEL CESSO

Vediamo cosa sono le celebri ACCISE, introdotte (nel 1935) per reperire entrate pubbliche straordinarie, necessarie a fronteggiare le spese dovute ad eventi bellici, missioni umanitarie, calamità naturali.
Vengono indicate nel dettaglio in questo atto parlamentare:
1,90 lire per la guerra di Abissinia del 1935;
14 lire per la crisi di Suez del 1956;
10 lire per il disastro del Vajont del 1963;
10 lire per l'alluvione di Firenze del 1966;
10 lire per il terremoto del Belice del 1968;
99 lire per il terremoto del Friuli del 1976;
75 lire per il terremoto dell'Irpinia del 1980;
205 lire per la missione in Libano del 1983;
22 lire per la missione in Bosnia del 1996;
0,020 euro per rinnovo contratto autoferrotranvieri 2004
Il totale, ve lo risparmio, è pari a 25 centesimi di euro (sui quali poi va anche pagata l'IVA) che grava sul prezzo alla pompa di un litro di carburante.
Ma le accise rimangono lì, come un Ascaro in agguato.
Ed io che ieri ho fatto 30 litri di gasolio... ZAC! l'Ascaro mi ha fottuto 60 Lire!


LE IMMONDIZIE DI NAPOLI SERVONO

.....a spostare l'attenzione dell'opinione pubblica dalle ricadute sulla collettività provocate dai recenti rialzi dei prodotti petroliferi.
Della guerriglia di Pianura, sinceramente, mi interessa fino ad un certo punto.
Non stiamo infatti parlando di un fatto imprevisto, nè di popolazioni vessate (hanno o no eletto e rieletto per anni chi non è riuscito a fare nulla di concreto?).
Però nessuno pare interessarsi pubblicamente e seriamente di restituire le centinaia di euro che spariranno dai nostri portamoneti per l'acquisto di carburante, gas, energia elettrica, nè tantomeno per gli aumenti che questi rincari determineranno nei beni di consumo, quasi sempre distribuiti su gomma o rotaia.
Senza parlare di quanto FANNO per il resto.........
E intanto ZAC! è entrata la rata del mutuo, ZAC! ho fatto il pieno per andare a lavorare, ZAC! è stata addebitata la domiciliazione del gas, ZAC! anche per quella della luce
Tic... tac... tic... tac... tic... tac... e Zac! e Zac! e Zac! e Zac!

giovedì 3 gennaio 2008

IL PETROLIO OLTRE I 100 $ - SPEZZEREMO LE RENI A TUTTE LE SOGLIE PSICOLOGICHE

100 $ al barileeee!
Finalmente ce l'abbiamo fatta, cominciavo a preoccuparmi