mercoledì 24 ottobre 2007

TONINO BUMAYE! TONINO BUMAYE!

Per evitare che qualcuno abbia l'ardire di accusarmi di incitare alla violenza devo svolgere una breve premessa.

Nel 1974 si svolse nello Zaire un memorabile incontro di boxe tra Mohamed Alì e George Foreman, con il primo a catalizzare su di sé l'appoggio dell'opinione pubblica e della popolazione zairese. Mohamed Alì, discendente di schiavi, renitente alla leva in Vietnam, convertito all'Islam, grande accusatore delle discriminazioni razziali ancora presenti in quegli anni negli Stati Uniti, venne accompagnato negli allenamenti ed al ring dal grido degli spettatori “Alì Bumaye!" (Alì uccidilo), mentre Foreman, pugile eccellente, divenuto suo malgrado il campione di quanti volessero contrastare (anche politicamente) Alì, non riuscì ad evitare che quell'incontro di boxe trascendesse l'evento sportivo in sè e per sè. Si preparò al match con i soli i membri del suo staff e perse all'ottavo round di un combattimento entrato nella storia, a Kinshasa, davanti a 100.000 spettatori che incitavano l'avversario: "Alì Bumaye!".

L'immagine di quel grande evento sportivo mi ricorda, idealmente, l'attuale scontro politico tra i Ministri Di Pietro e Mastella, cui assistono milioni di cittadini italiani che a differenza della gente di Kinshasa aspettano rassegnatamente di vedere se George Mastella vada o meno, da solo, al tappeto.

Gli italiani non possono che essere rassegnati, perché temono che Mohamed Di Pietro non tirerà nemmeno un colpo di tosse, per non dare un dispiacere al sempre più sereno Romano Prodi (nella foto, rubata in un momento in cui era molto turbato).

Ma se Tonino non mollasse la presa, anzi la serrasse, chissà che da lontano non si possa cominciare a sentire un “Tonino Bumaye!” che monta.

George Mastella ne ha combinate una più di Bertoldo, non può farla sempre franca, non pagare mai dazio e pretendere pure di farci passare per fessi.

Ricordiamogli l'ipocrita comunicato stampa del Ministero (da lui presieduto) del 25.09.2007, che indicava l'iniziativa disciplinare nei confronti del dottor De Magistris come determinata da INCHIESTE DIVERSE da quella denominata “Why Not”.

Ricordiamogli che la Costituzione attribuisce al Ministro della Giustizia LA FACOLTA', e non l'obbligo, di promuovere l'azione disciplinare:

Art. 107.

I magistrati sono inamovibili. Non possono essere dispensati o sospesi dal servizio né destinati ad altre sedi o funzioni se non in seguito a decisione del Consiglio superiore della magistratura, adottata o per i motivi e con le garanzie di difesa stabilite dall’ordinamento giudiziario o con il loro consenso.

Il Ministro della giustizia ha facoltà di promuovere l’azione disciplinare.

I magistrati si distinguono fra loro soltanto per diversità di funzioni.

Il pubblico ministero gode delle garanzie stabilite nei suoi riguardi dalle norme sull’ordinamento giudiziario.

A raccontare la vicenda De Magistris all'estero ci sarebbe da farli sbellicare dalle risate. Un magistrato indaga (ha! ha! ha! really?), su un o sperpero di fondi pubblici e comunitari in Calabria e Basilicata (mmmh....) nel quale risulta coinvolto, non si sa ancora bene a che titolo, il Ministro della Giustizia (ha! ha! ha! really?). Il Ministro chiede che quel magistrato venga rimosso (ha! ha! ha! really?), ma non perchè impegnato in quella inchiesta, bensì perchè colpevole di aver commesso alcuni errori in altre tre (hu! hu! hu! are you joking me?). Il Ministro, infatti, si è trovato costretto a dar corso ad alcune segnalazioni degli uffici ministeriali (ha! ha! ha! italians are so smart.....), mica si sarebbe preteso che non desse seguito ai suoi doveri? Ma il Ministro non ci riesce, perchè chi formalmente deve censurare (e trasferire) il magistrato prende tempo e rinvia la decisione (Ok, this is tipical..) Tempestivamente trapela ai giornali (nooooo! Only in Italy!) che sarebbe indagato il Ministro. Ecceccazzo! Possibile che la galanteria non sia più di questo paese? Ma come si può dirigere serenamente un'inchiesta che coinvolge una persona che ti voleva mandare in castigo al Tribunale di Orzinuovi? (Oooooh.... Finally.... somebody thinking fair...) Oplà! E io o De Magistris, ti avoco l'inghiezta e me la brendo nel zommo inderesse tella Ciustizzia e tel Paeze. Ma non benziate ghe la Ciustizzia venga inzabbiata, li 'nguirendi perzeguiranno ogni ipotezi ti reato (Wow, what an happy end!)
TONINO, VUOI FAR SALVA LA "CADREGA" E PASSARE SOPRA A TUTTO QUESTO?

TONINO BUMAYE! TONINO BUMAYE! TONINO BUMAYE!

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