venerdì 30 novembre 2007

IL GAS NEL 2008 AUMENTERA' DEL 17% - ZITTI TUTTI

Medvedev, vice-presidente di Gazprom, colosso russo che fornisce buona parte del nostro gas, annuncia lo scorso 28.11 che nel 2008 gli aumenti dei prezzi per l'Europa saranno in doppia cifra, come indicato nel titolo, pari al 17%.

La fonte, oltre ad Excite.it, è l'Agenzia Ansa.
La notizia, quando l'ho sentita, mi ha fatto tremare i polsi ed ha innescato dei meccanismi mentali perversi, visto che con il gas ci si riscalda, si cuoce, si produce.
Penso ai prodotti da forno, tanto per indicarne uno tra quelli più esposti al rischio di forti rincari.
Bene, ricevuta questa lieta novella, vogliamo commentare senza malizia quella del precedente 14 novembre 2007, pubblicata dal Sole 24 Ore con la quale si annunciava che Gazprom sarebbe divenuta per decine di anni la principale partner di Eni, con forniture fino al 2035?
Abbiamo dei dirigenti talmente pisquani che vanno a stipulare contratti di fornitura la mattina e scoprono alla sera che Gazprom ha in animo di aumentare i prezzi del 17%?.
Possibile che non sappiano nulla? Ma l'Eni, non è dello Stato?
Chissa perchè, poi, gli ucraini pagano l'identico gas meno della metà di noi.
Infatti 1000 metri cubi di gas costano a Kiev 100 dollari, mente in Europa 265 (prima degli aumenti programmati), possibile che la differenza sia giustificata solo dall'utilizzo delle infrastrutture per la distribuzione?.
O forse i russi tengono d'occhio anche la capacità di spesa dei propri clienti e di conseguenza 'tarano' i prezzi? Mi sa che anche in questo caso ci chiamiamo Jo Condor.

giovedì 29 novembre 2007

L'IMPORTANTE E' CHE CI SIA UN PROGETTO POLITICO

Berlusconi ritorna sui suoi passi e nega di aver mai detto che Forza Italia si sarebbe sciolta.
Adesso lancia l'idea del 'partito network', e subito Fini dichiara a Mentana di ritenersi libero di decidere secondo coscienza, anche riguardo al conflitto di interessi.
Abbiamo due dati:
1) Berlusconi dice le bugìe 2) Fini, sino ad ora, non ha deciso secondo coscienza.
Giordano ritorna sui suoi passi e preannuncia che il Governo dovrà chiarire le proprie intenzioni alla coalizione entro gennaio 2008.
Abbiamo di nuovo due dati:
1) Non fare oggi quello che puoi fare domani 2) Giordano non conosce nemmeno le intenzioni di un Governo che se ne impippa di lui e fa tutto quello che vuole.
Siamo in una botte di ferro.

mercoledì 28 novembre 2007

SUA SORELLA STA BENISSIMO

Adriano Celentano il 23 novembre pubblica il disco "Dormi amore la situazione non è buona", ed il 26 appare alla televisione di Stato per regalarci ieratiche considerazioni ad ampio spettro nella trasmissione "La situazione di mia sorella non e' buona".

Boom negli ascolti, Del Noce esulta, i giornali ne parlano, la destra si incazza e la sinistra si commuove.
Con la pubblicità fatta al disco mi aspetto che la Rai partecipi anche agli utili prodotti dalle vendite, o che magari alleggerisca temporaneamente il canone.
Non vorremo mica pensare che lo si paghi profumatamente migliaia di euro a spese dei cittadini per fargli vendere qualcosa su cui ci guadagna di nuovo?
E che c'ho scritto Jo Condor?


lunedì 26 novembre 2007

SI CHIAMAVA DANIELE PALADINI

Ogni qualvolta un nostro militare perde la vita nella missione in Afghanistan si apre il dibattito sulla necessità o meno della nostra presenza in quel paese e la responsabilità per il lutto viene attribuita a pioggia ora su chi ha inviato le truppe, ora su chi non le ha ritirate.
Siamo inpegnati in una missione di peace-keeping o war-keeping?
Mi pare di capire che nella sostanza non cambia nulla, dobbiamo semplicemente decidere se vogliamo dare una mano a quella povera gente, che salta per aria all'inaugurazione di un ponte o di un ospedale, oppure quando si trova in fila per cercare un lavoro.
I Taliban c'erano anche prima che arrivassimo noi, solo che allora non avevano bisogno di indossare cinture col tritolo, facevano il bello e cattivo tempo senza avere problemi di sorta.
E le donne finivano giustiziate al campo di calcio, inginocchiate sul dischetto del rigore.
Non nego che sono orgoglioso di credere che i nostri militari stiano dando una mano, a costo della loro vita.
Solo mi urta che si discetti sulla natura dell'impegno, quasi ci fosse da tagliare velocemente la corda perchè i Taliban rimasti sono determinati a riprendere il controllo dell'Afghanistan con le armi.
Si chiamava Daniele Paladini, ed è già sparito dalle prime pagine dei giornali on-line

domenica 25 novembre 2007

COMUNICAZIONE DI SERVIZIO

Chi ha aperto oggi il blog avrà pensato di essere ubriaco, stavo tentando un cocciuto restyling della grafica.
Non so neanche cosa sia venuto fuori, su Firefox ne è malaccio ma chi ha IE, se ci sono problemi, me lo faccia sapere.
Mi raccomando andate a dormire presto e mettete la maglia di lana.
Marin Faliero

venerdì 23 novembre 2007

LO HA DETTO! LO HA DETTO!

Scusi, ma è vero che rinuncia al suo ruolo di editore?
S. "... Rinuncio dunque al mio ruolo di editore ed imprenditore, per mettere la mia esperienza e tutto il mio impegno a disposizione di una battaglia in cui credo...."
Sentito? Lo ha detto! lo ha detto! (mi. 0.59-1.10)

I BABBUINI LO SANNO

Sfogliando qualsiasi settimanale, ma capita anche con i quotidiani, vi accorgerete che una pagina ogni 3 è occupata da annunci di società finanziarie che propongono prestiti personali.
Ne faccio un elenco veramente sommario:
Agos
Findomestic
Fiditalia
Prestitò
Credial
Ducato Zappy
Equilon
Duttilio
Compass
Barclays
Fino a qualche anno fa quegli spazi erano occupati da creme miracolose contro la cellulite o improbabili collezioni filateliche, ma adesso c'è bisogno di soldi, non di culi torniti.
Il mercato del credito al consumo è una vera manna dal cielo per gli intermediari finanziari che se ne occupano, riuniti in una associazione di categoria, la Assofin.
Del resto che ci sia un disperato bisogno di integrare la liquidità che manca nelle famiglie lo capiscono anche i babbuini, che purtroppo non possono nè candidarsi nè essere eletti.
Quando ci sono tanti soggetti che offrono soldi (a ben caro prezzo) è solo perché la richiesta di liquidità è molto elevata.
Ma a cosa serve realmente questa liquidità se i consumi non crescono da tempo memorabile?
Per acquistare il maglione alla moda o, forse, per fare la spesa e comperare scarpe, carta da culo e libri di scuola per i marmocchi?
Se questa fosse l'ipotesi più verosimile, cosa è normale che succeda quando la disponibilità di credito pro-capite è terminata? Al maglione si può rinunciare, a pane e pasta no.
Esaurita la linea di credito si fa ovviamente un altro debito.
Facciamo il consueto conto 'della serva': i consumi non crescono, i prezzi e l'indebitamento si.
Gli utili di esercizio (non il volume di affari) di due tra le principali aziende, Agos e Findomestic, sono quadruplicati o raddoppiati dall'introduzione dell'€ ed i bilanci sono disponibili in rete.
Agos produceva al 31.12.2001 (ultimo giorno di vita delle beneamate lire) utili per 15 milioni e 66 mila €, mentre al 31.12.2006 per 64 milioni e 288 mila.
Findomestic è passata dai 50 milioni e 285 mila del 31.12.2001 ai 104 milioni 168 mila del dicembre scorso.
E sono solo due tra le tante società di intermediazione.
Il saldo del conto 'della serva' viene all'occhio subito, abbiamo aumentato i nostri debiti alla velocità della luce, nonostante un'inflazione ridicola.
Qualcosa non torna e qualcuno non ce la racconta tanto bene.
Aspettiamo un telegiornale per sentire la verità?

giovedì 22 novembre 2007

ATO ATO ATO

Prima di scrivere questo breve post mi sono imposto di non leggere alcun giornale, neanche online, giusto per non farmi condizionare in alcun modo e farmi serenamente travolgere dallo schifo.
Ho inteso che i principali notiziari televisivi italiani, Rai e Mediaset, erano pilotati per addolcire le notizie con un 'piano editoriale' concordato, che Scìlvio è indignato e Bevtinotti costernato.
Ato e ato e ato, io invece sono terribilmente incazzato.
Possibile che non ci resti altro che Funari?
Meglio che ci dorma sopra, prima di affrontare il problema.

A proposito, qualcuno è in grado di spiegarmi perché adesso il gasolio costa come la benzina?
Non vale rispondere con la tiritera della legge della domanda e dell'offerta.
Ato ato ato, e derubato

mercoledì 21 novembre 2007

CI HANNO CIULATO UNA GITA DA BOLOGNA A FERRARA!

Ben mascherati all'interno dei notiziari televisivi di oggi, certo più preoccupati delle allucinazioni berlusconiane sul PPL o delle interpretazioni da vampiro su Youtube dell'ivoriano ricercato per l'assassinio della studentessa inglese, i dati sull'aumento dei carburanti.
Il barile sta per arrivare a 100 $ e subito le Compagnie si adeguano.
Se il gasolio sale da 1,26 a 1,30, ormai si fanno le consuete spallucce, ed allora ho pensato di farvela vedere da un punto di vista diverso, cioè dei metri che abbiamo perso da gennaio di quest'anno.
Il presupposto è semplice: faccio 20 € di gasolio con una macchina che fa 15 chilometri con un litro.
A gennaio (diesel 1,077) percorrevo 279 km, adesso (diesel 1,30) 231.
Però sappiate che Vuòlter sta per iniziare le consultazioni con Scìlvio e Ziànfrranco.
Lui di sicuro ci va in macchina.

martedì 20 novembre 2007

NON BISOGNA FARE LA POLITICA A VITA

Se qualcuno di voi potesse farmi memoria delle perentorie affermazioni di Vuòlter, che ne so tra 4 o 5 anni........

I BLANCK BLOCK SONO GIA' IN AZIONE

L'On. Giovanardi si è già dichiarato interessato al progetto di Berlusconi.
Cacchio! Non perdono mica tempo!

lunedì 19 novembre 2007

I BLANCK BLOCK ED IL VELTRUSCONESIMO

Si discute animatamente, nelle ultime settimane, in merito alle modalità di riforma della legge elettorale in vigore, causa della 'balcanizzazione' delle varie coalizioni di governo.

Va bene, vediamo cosa accadrebbe nel caso in cui si introducesse da noi un sistema elettorale come quello germanico, tanto voluto e decantato da Vuòlter e adesso anche da Scìlvio, mulinànti la spada in groppa ai loro nuovissimi super-partiti, con le poltrone ancora incellofanate.
Cominciamo e finiamo col dire che, in Germania, se non raccogli almeno il 5% dei consensi elettorali non vali una mazza e che quindi, da noi, ci sarebbe una strage di tipo Ruandese per sigle e partiti, tanto a destra che a sinistra.
Ecco la Redipuglia della II° Repubblica (agg. alle Politiche 2006, Camera dei Deputati):
Insieme con l'Unione - Presente! Di Pietro Italia dei Valori - Presente! La Rosa nel Pugno - Presente! Partito Pensionati - Presente! L'Unione - SVP - Presente! Socialisti Craxi - Presente! SVP - Presente! Alleanza Lombarda - Presente! Lista Consumatori - Presente! L'Ulivo - Presente! Socialdemocrazia - Presente! Repubblicani Europei - Presente! Autonomie Libertè Democratie - Presente! L'Unione - Presente! Vallée d'Aoste - Presente! Liga Fronte Veneto - Presente! DC Uniti - Presente! Lega Nord - Presente! Fiamma Tricolore - Presente! Alternativa Sociale - Presente! DC - Nuovo PSI - Presente! Pensionati Uniti - Presente! Partito Repubblicano Italiano - Presente! Lista Ambientalista - Presente! Nuova Sicilia - Presente! No Euro - Presente! Patto per la Sicilia - Presente! Partito Liberale Italiano - Presente! Patto Crist. Esteso - Presente! Riformatori Liberali - Presente! SoS Italia - Presente!
Nei fatti sopravviverebbero Democratici di Sinistra, Margherita e Rifondazione Comunista in uno schieramento e Forza Italia, UDC ed Alleanza Nazionale nell'altro (la Lega è nell'elenco più sopra perchè non raggiunge il 5%).
Immaginiamo lo scenario, sintetizzandolo: Partito Democratico e Rifondazione, Partito del Popolo Italiano delle Libertà, UDC ed Alleanza Nazionale.
Due grandi partiti di centro (destra e sinistra), uno di ex democristiani, e due 'ali': si apre l'ennesima nuova era, quella dell'"Homo Veltrusconianus", cioè il Veltrusconesimo.
Chissà perchè un'uccellino mi dice anche che prima o poi Pievfevdinando tornerà alla casa del padre, superando al fotofinish Ziànfrranco nel ruolo, ormai perduto, di delfino di Scìlvio.
E così avremo due partiti di centro (che prima o poi si confonderanno facendo nascere la 'destristra') e tutto il resto non conterà un cazzo.
Il Veltrusconesimo sarà la nuova età dell'oro della politica italiana, dei volti non nuovi in formazioni politiche nuove, delle riforme strutturali improcrastinabili ma procrastinate, della legge sul conflitto di interessi, che non interessa, dello stato laico ma non troppo, della politica progressista inaugurata da una Santa Messa.
I "Blanc Block" arriveranno a somigliarsi talmente tanto che non dovranno neanche più preoccuparsi di perdere le elezioni.
Se queste previsioni dovessero venire confermate, nella sostanza, ci troveremo per altri 50 anni governati dai democristiani dorotei, mentre destra e sinistra tradizionali faranno notizia solo nelle curve degli stadi di calcio.
Porca troia se sono ottimista!





GRAZIE SILVIO!

Ieri è nato il Partito del Popolo Italiano delle Libertà (PdPIdL?), all'interno del quale si scioglierà il partito fondato nel 1994 da Berlusconi.
Finalmente una buona notizia, potremo tutti tornare allo stadio senza vergognarci di gridare: "Forza Italiaaaaaaaaaaaaaa!"

domenica 18 novembre 2007

A BAGHDAD NON SI PUO' RUTTARE PER STRADA

Un titolo del genere farebbe sbellicare dalle risate in tutto il mondo, eccetto in Italia dove radio, televisioni e giornali plaudono, in loop, al primato di Napoli, unica città del globo terracqueo a vietare il fumo nei parchi cittadini.
Il divieto opera solamente in presenza di donne incinte e minori di 12 anni che quei sicurissimi parchi, probabilmente, non li possono guardare nemmeno in cartolina.
Certo è possibile transitare in Via Caracciolo in 3 su un ciclomotore guidato da un bambino di 8 anni, oppure senza fanaleria, oppure contromano nei sensi unici, oppure col rosso.
Parcheggiare l'auto in decupla fila o presso un parcheggio 'abusivo autorizzato', acquistare sigarette di contrabbando oppure borse ed orologi taroccati alla luce del sole.
Basta guardare cosa avviene sullo sfondo degli stessi servizi televisivi, dove moto e scooter sciamano alle spalle del cronista ed i loro passeggeri salutano calorosamente con la mano verso la telecamera.
In genere, nella stessa inquadratura, anche uno o due vigili urbani salutano parenti e amici.
Non si possono, invece, biasimare le centinaia di napoletani che non indossano il casco, almeno si distinguono dai killer della camorra.
Il divieto di fumare nei parchi di Napoli cos'è, quindi?
  1. Un forte segnale che la città è viva e sempre sensibile alle iniziative volte al miglioramento della qualità di vita dei cittadini, come dichiara l'assessore Nasti "...Il dispositivo - sottolinea ancora Nasti - tende a migliorare la vivibilità dei parchi, garantendo una convivenza più piacevole, di fatto mettendo Napoli nella condizione di incamminarsi per andare oltre la legge Sirchia del 2003.";
  2. Una sfacciata presa per il culo
A voi la scelta.

giovedì 15 novembre 2007

CLASS ACTION - PRO E CONTRO

Approvata la legge Finanziaria, in Italia, viene introdotta per i consumatori la possibilità di partecipare a cause collettive contro societa' fornitrici di beni o servizi.
La celeberrima "Class Action" di estrazione nord-americana.
Non ho avuto modo di approfondire, ancora, in che termini andrà concretamente applicata ma questo istituto giuridico statunitense, è innegabile, esercita un fascino molto suggestivo sulla pubblica opinione, lusingata dalla possibilità di perseguire i colossi del potere economico e finanziario senza oneri per l'istruzione e conduzione di un procedimento giudiziario.
A tutto, infatti, pensano i solerti avvocati che rappresentano i consumatori e si fanno carico di tutte le spese necessarie e di tutti i rischi conseguenti al fallimento dell'iniziativa.
Fino a qui tutto sembra filare dritto, quasi fosse guidato da un cavo di acciaio temperato.
La Giustizia trionfa, grazie a nostrani Erin Brockovitch, ed in barba al potere senza scrupoli esercitato dai Grandi Babàu.
Avrete però intuito che esiste un rovescio della medaglia, rappresentato concretamente dalla percentuale del risarcimento che viene riconosciuta ai legali americani, si legge intorno al 30% del totale, ed in totale pregiudizio delle somme dovute ai danneggiati.
Se dal punto di vista politico l'introduzione della 'Class Action' garantisce un immediato ritorno di immagine, è forte la sensazione che gli aspetti etico-giuridici della faccenda non siano ancora così chiari.
E' giusto infatti legittimare nel nostro sistema (per emulazione verso quello americano) sacrifici tanto pesanti dei diritti risarcitori dei consumatori-danneggiati?
Accettiamo anche il rischio che uno studio legale (indebitatosi pesantemente) accetti per convenienza una transazione urbi et orbi svantaggiosa?
Forse la nostra civiltà non è ancora pronta come quella statunitense per barattare un diritto con una parcella.
Attenzione, non è sempre tutto oro quello che luccica.

NEVICA DOVE PRIMA AVEVA PIOVUTO

Governo battuto in Senato su un'emendamento presentato da Forza Italia.
Determinanti le astensioni dei senatori Andreotti (87), Colombo (86) e Pallaro (81).
Quando Zapatero andava in prima elementare il senatore Pallaro festeggiava i suoi primi quarant'anni.

mercoledì 14 novembre 2007

PIOVE SUL BAGNATO

Leggo oggi che il Governo si è ricompattato di nuovo, essendo rientrato il dissenso dei riottosi senatori Diniani.
Lamberto Dini ha 76 anni, splendidamente portati.
Quando nasceva Zapatero era già funzionario del Fondo Monetario Internazionale.

sabato 10 novembre 2007

NEL PAESE SERVE CONTINUITA'

Con quello che ho scritto nelle ultime settimane il richiamo dell'ottantaseienne Napolitano alla continuità suona come un'alabardata nella nuca.
Gli sfugge forse che è stato scoperchiato un pentolone che si trovava sul gas da tanto, troppo tempo, grazie ai libri di Salvi, Stella ed al blog di Grillo.
E che il lavoro più grande lo hanno svolto autonomamente le famiglie che si sono trovate prive di stabilità economica e lavorativa, depauperate del potere di acquisto di salari e stipendi, indebitate grazie a pletore di mini crediti al consumo, incatenate dall'ascesa vertiginosa dei mutui immobiliari.
Sono loro che hanno realmente alzato gli occhi alla ricerca di chi li avesse messi in quelle condizioni.
Spiegategli, allora, ad uno ad uno, che serve continuità.
Parliamoci chiaro, dei grandi ideali ormai non gliene impippa più niente a nessuno, e tra un mese ci sarà da pensare all'albero di Natale.
E' indifferente sapere quali cose noi ci metteremo sotto, tanto possiamo guardare dalle inferriate della reggia di Versailles la grande e sfarzosa festa organizzata dentro da quelli che ci hanno chiesto di comprare un pino piccolo, e riciclabile, per preservare il pianeta.
Con i loro lavori Salvi Stella e Grillo ci hanno offerto dettagli sui pizzi e sui merletti, sulla qualità del cibo servito a corte, sul numero degli inservienti impengnati a servire il vino, sulla presenza al galà della Contessa Serbelloni Mazzanti Viendalmare o del Conte Cobram.
Già dubitavamo di trovarci nella loro stessa barca, da mesi sappiamo che solo la nostra è piena di buchi sul fondo, e chi rinuncia ad un paio di scarpe nuove per comprare i libri di scuola dei figli per queste cose si incazza come un puma.
E che se ne faccia una ragione, ci vuole continuità.
Ma come, se errare è umano e perseverare è diabolico?
Assistiamo allo scempio del crescente numero di cittadini e pensionati costretti a rivolgersi alle mense dei poveri, mentre gli aerei di Stato fanno i taxi per andare (e tornare) dal Gran Premio di Formula 1.
Non possiamo certo aspettare che tutti i buoi siano scappati, soprattutto se sappiamo che chi li accudisce non è in grado di farlo.
Allora cacciamo gli stallieri inefficienti, e non per assumere poi quelli che ci raccomanderebbero loro, come al solito.
Proviamo a fare tabula rasa di chi ha permesso che molti cittadini fossero messi in queste condizioni, ed ha invece protetto amici, mogli, amanti, veline e letterine, troie, banche, assicurazioni, interessi economici e speculatori di ogni tipo.
Io Le suggerirei di favorire la discontinuità, non la continuità, Signor Presidente Napolitano
Anche perché continuità significa far prendere le decisioni dagli Irriducibili che hanno già dimostrato la propria incapacità.
Ma la rispetto e Le offro un piccolo presente, per che Le auguro di guardare con ironia.



venerdì 9 novembre 2007

E' INUTILE TENTARE DI RIANIMARE I MORTI

Avendo 'toccato' Vuòlter e Piev in un post precedente intendevo proseguire nella rassegna delle "boring old farts" (vedi post 6.11), anche per rendere ai due un po' di giustizia, ma mi sono accorto che la lista delle "noiose vecchie scorreggie" sarebbe stata interminabile.
I nostri politici sono infatti tra i più longevi del mondo per militanza nella politica o per età anagrafica, forse secondi solamente ai membri del Comitato Centrale del Partito Comunista Cinese.
Mi limito ad osservare che quando Zapatero aveva 3 anni Romano Prodi insegnava già all'Università di Bologna e che l'anno successivo Berlusconi avrebbe fondato l'Edilnord.
Possiamo superarli oppure, come recita un antico adagio è meglio farseli amici?
Vediamo un po'.
Con la legge elettorale vigente non c'è modo di farli fuori, si scelgono da soli e noi non abbiamo speranze, mettiamo solo le crocette con la matita copiativa.
Con una legge elettorale come quella vecchia, invece, non c'è modo di farli fuori lo stesso, i candidati da mandare al macello li scelgono sempre loro, che poi si candidano nei collegi elettorali del Mugello, oppure di Milano, oppure di Nusco, oppure di Pontida.
E noi sempre a mettere crocette, oppure a disegnare uccelli sulle schede elettorali in segno di fiera ribellione verso il sistema.
Apparentemente non c'è modo di levarseli dalle palle, come i fiori di cardo quando si va in campagna indossando un maglione di lana.
Grillo propone da tempo di limitare a 2 legislature i mandati elettorali, ma temo che si sbagli nel ritenerla una soluzione efficace.
Non basta svuotare le aule parlamentari dei 'cervelli' in servizio permanente effettivo per eliminare il problema, perché questo nasce nelle sedi dei partiti, dove i pavoni si lisciano le piume circondandosi di antagonisti interni che valgono come un due di briscola.
Nessuno farà mai loro le scarpe, semplicemente perché scelgono oculatamente persone incapaci di farlo, o emeriti leccaculo.
Bisogna sostenere partiti nuovi, non solo nella facciata, ed evitare che ci mettano sopra le mani gli irriducibili delle Termopili.
E' inutile tentare di rianimare i morti, meglio cercare di crescere bene i neonati sani, anche se sono nati orfani.

giovedì 8 novembre 2007

FERMO COME UN SEMAFORO

Corrado Guzzanti (2006?): Romano Prodi

TANTE PICCOLE CAZZATE DETTE INSIEME FANNO UN GRANDE EFFETTO

Corrado Guzzanti (2006?): Fausto Bertinotti

IL PARTITO DEMOCRATICO

Ho trovato su Youtube questo video di Corrado Guzzanti, decisamente attuale.
Quell'uomo è un genio, perchè non gli danno una rete tutta per lui?

mercoledì 7 novembre 2007

VOLANO GREGGIO ED EURO - VERTICE ITALO RUMENO

Il petrolio è arrivato a 98,6 $ al barile, l'€ a 1,4703 sul dollaro (che adesso vale circa £. 1.317)
Estratto da Repubblica.it di oggi.
"(...) L'aumento dei combustibili si ripercuote fortemente sull'indice dei valori delle materie prime elaborato mensilmente da Confindustria, che a ottobre registra un aumento dell'1,8% su settembre e un incremento del 16,8% annuo. A spingere il rialzo sono anzitutto per l'appunto i combustibili, saliti del 2,7% in un mese del 24,1% in un anno. Ma salgono anche i prezzi dei cereali (circostanza che molti economisti collegano decisamente alla produzione di biocombustibili): gli aumenti a ottobre sono dell'1,8%, +29,3% in un anno; in dodici mesi il prezzo del frumento in particolare è salito del 35,2%."
Nella spalla a sinistra del blog ho inserito un riquadro con il prezzo del greggio aggiornato in tempo reale.
Oggi per Prodi è la giornata dell'aperitivo pacificatore con il premier rumeno Tariceanu, non diamogli altri pensieri, aspettiamo domani per vedere se ha pensato qualche cosa di utile per la nostra spesa.
A proposito, nella conferenza stampa che si è tenuta al termine dell'incontro, il nostro "Reno del Pensiero" non ha potuto sottrarsi dal dire la sua cazzata quotidiniana: "Per combattere il crimine, più poliziotti romeni in Italia e un tavolo comune per affontare il problema dei rom in Italia (...)".
Chissà se Tariceanu accetterebbe che i poliziotti italiani vadano a risolvergli le grane di casa sua.


martedì 6 novembre 2007

BORING OLD FARTS

Il nostro paese ha bisogno di una svolta.
Hanno finito di ripeterlo pochi minuti fa Vuòlter Veltroni e Pievfevdinando Casini, seduti su due poltrone di cartone a 'Ballarò', verso il quale mi sintonizzavo a singhiozzo praticando zapping per seguire sul Televideo i risultati di calcio.
Tanto oramai sono in loop da anni, Vuòlter e Pievfevdinando, entrambi nati nel 1955.
Vuòlter diventa deputato per la prima volta nel 1987, Pievfevdinando lo era già dal 1983.
Per offrire dei riferimenti immediati vi indico le Hit musicali del tempo: 1983, Gazebo "I like Chopin"; 1987, Europe "The Final countdown".
Fa un certo effetto posta in questa maniera, allora ve la calco con un tributo alla serata sportiva.
A calcio si giocava ancora marcando a uomo.
Dunque.
Mi piace immaginare le persone come delle statuette di argilla, all'inizio morbide e plasmabili, ma che poi con il passare degli anni diventano progressivamente più dure.
Loro dovrebbero essere ormai di marmo, e non possono riservare assi nella manica da sfoderare per il cambio di un paese che contribuiscono a dirigere da tanto tempo.
Quale stravolgimento possiamo attenderci da questi due?
E quale soprattutto dallo stallone del PD, una bestemmia resa sigla di partito, su cui nutrono esagerate speranze gli esausti elettori di sinistra, ancora fieri antagonisti berlusconiani?
Possiamo imaginare che Vuòlter modernizzi le infrastruttura del paese senza consultare asssemblee e comizi, tracciando in lungo e in largo autostrade, e ferrovie che rilancino la nostra economia?
Oppure che prenda il coraggio di mandarci tutti in pensione il più tardi possibile?
Possiamo aspettarci da Pievfevdinando una deciso riconoscimento di quei diritti "non proprio tridentini" che richiedono le nuove famiglie?
O forse che promuova l'edilizia popolare obbligando i costruttori (come il più grosso, suo suocero Caltagirone) a vendere parte degli immobili a prezzi sostenibili per la formazione di nuclei familiari a basso reddito?
Oramai sono lì, potrebbero essere anche utili, ma non aspettiamoci da loro miracoli per noi.
Tranne loro, tutto scorre, panta rei, meno le nostre aspettative di avere politici in grado di darci, e non prometterci per vent'anni, i cambiamenti necessari.

lunedì 5 novembre 2007

IL PAVIMENTO DEL MINISTRO

Dopo qualche giorno di tregua il Ministro della Giustizia, On. Clemente Mastella, è tornato ad impegnare impetuosamente giornali, blog e settimanali.
Questa volta per motivi molto più terreni delle avocazioni, vale a dire le spese di rifacimento del pavimento a mosaico del suo studio di via Arenula, pari ad € 80.000, prelevati dal "Fondo per l'Edilizia Giudiziaria, Penitenziaria e Minorile" (link al documento ufficiale del Senato, pagina 10), cronicamente a corto di risorse.
La notizia, se recepita in maniera meccanica, si rivela di sicuro fuorviante, poichè provoca inevitabili rinvii alle condizioni in cui versano molti Tribunali della Repubblica, dove i Cancellieri si vedono costretti a chiedere agli avvocati una risma di fogli A4 per fare le fotocopie.
Nella stessa parrocchia, si potrebbe pensare, che da una parte si sperperi e dall'altra si mendichi.
Poniamoci però qualche salutare dubbio.
Il primo che passa alla mente è partorito dall'esperienza primitiva dell'uomo della strada: ma che cazzo ne saprà il Ministro della Giustizia del pavimento che gli stanno mettendo in ufficio?
Con tutte le rotture di palle che gli procurano senza tregua da ogni punto dell'orizzonte non ce lo vedo proprio a sfogliare i cataloghi insieme al posatore, discettando di accostamenti cromatici, guaine impermeabilizzanti e battiscopa.
Questo è un punto a favore dell'On. Mastella, verosimilmente all'oscuro dello stillicidio di tasselli che stavano realizzando sotto la sua poltrona ministeriale.
Il secondo dubbio, invece, trova origine nel pensiero dell'uomo garantista, consapevole che il prezioso mosaico possa essere parte integrante di un edificio di grande valore storico e culturale, tipo il Quirinale per intenderci.
Possiamo depauperare i nostri capolavori artistici e permettere che le nobili suole di uno statista straniero, magari uno sciovinista francese, calchino un pavimento in resina o rovere impiallacciato?
E che poi vada, che ne sò, ad una riunione di Strasburgo dandoci dei pezzenti con i tedeschi ed i polacchi?
Siamo sinceri, un po' di amor proprio questa volta ci vuole.
Ma.....
Ma cerchiamo una foto del Ministero (io, ad esempio a Roma non ci vado tutti i giorni) e scopriamo che si trova all'interno di un terrificante stabile in mattoni rossi e travertino, di quelli fatti con lo stampo all'epoca del Duce.
Per quanto funzionale e robusto non rappresenta certo un patrimonio imprescindibile dell'umanità.
Niente residenza nobiliare di grande valore storico e culturale, solo un 'razionale' scatolone edificato durante il ventennio.
E questa volta On. Mastella il punto, mi dispiace, lo incassiamo noi.
Signor Ministro, non è che per una volta corra il rischio di essere inchiappettato lei?
Ammesso, come abbiamo fatto, che sia all'oscuro dei particolari dei lavori di pavimentazione nel suo gabinetto, non le pare il caso di dare un'occhiata al progetto, come fanno tutte le brave massaie?
Anche lei che non ha consuetudine con artigiani e mosaicisti (extra-ceppaloniani), non pensa che 80.000 € siano una spesa esorbitante per rifare un pavimento?
Ma porca troia! Il marmo bianco di Carrara costa € 98,64 al mquadro (Prezziario Regionale Lazio 2007, pag. 100) con 80.000 € se ne posano 811 metri!
Che la freghi la monodopera?
Faccia un cosa semplice, chieda con umiltà un consiglio alla moglie dell'autista della sua auto blu, vedrà che potrà esserle molto utile.

COMANDO SUPREMO, 5 Novembre 2007, ore 12

BOLLETTINO DELLA VITTORIA:
(omissis)
Nella pianura, S.A.R. il Duca d'Amato avanza rapidamente alla testa della sua invitta III armata, anelante di ritornare sulle posizioni da essa già vittoriosamente conquistate, che mai aveva perdute.

L'Esercito dei Criminali è annientato: esso ha subito perdite gravissime nell'accanita resistenza dei primi giorni e nell'inseguimento ha perdute quantità ingentissime di materiale di ogni sorta e pressoché per intero i suoi magazzini e i depositi. Ha lasciato finora nelle nostre mani circa trecento mila delinquenti con interi capi banda e non meno di cinque mila cacciaviti e piedi di porco.

I resti di quello che fu uno dei più potenti eserciti del mondo risalgono in disordine e senza speranza le valli, che avevano disceso con orgogliosa sicurezza. Firmato Prodi

  • 30.X.2007: Rescaldina (MI), 3 banditi, armati di pistole e cacciaviti picchiano durante una rapina in villa un imprenditore, la moglie ed il figlio diciottenne. Bottino € 20.000;
  • 01.XI.2007: Bologna (BO), 4 banditi armati di cacciavite tentano una rapina in Villa, trovano una Colf ucraina e si allontanano;
  • 03.XI.2007: Alcamo (TP), 3 banditi immobilizzano e picchiano due anziani di 75 e 67 anni. Bottino € 15.
  • 03.XI.2007: Alcamo (TP), 3 banditi immobilizzano e picchiano un'anziana di 71 anni spezzandole il femore sinistro. Bottino € 150.
  • 04.XI.2007: Vittuone (MI), 3 malviventi sequestrano per oltre un'ora due fidanzati, picchiando il ragazzo. Bottino diversi preziosi.
  • 04.XI.2007: Cesate (MI), banditi attendono il rientro di una donna di 42 anni e del figlio di 15. Li prendono a pugni e ceffoni. Bottino € 100.000.


domenica 4 novembre 2007

TOGLIAMO TUTTE LE SCORTE

Ora che hanno seppellito la Signora Reggiani i toni, come molti avevano previsto, si sono subito stemperati.
E fa sorridere che alle esequie abbiano partecipato personalità perennemente circondate di nerboruti ragazzoni con l'auricolare.
Esponenti di quella Italia che l'insicurezza la prende in prestito per fare sermoni televisivi.
Molto tempo fa mi era capitato di leggere una breve biografia sulla buonanima di Giovannino Agnelli, per qualche tempo arruolato sotto mentite spoglie nella catena di montaggio di un'azienda di famiglia, forse proprio la Piaggio di cui sarebbe diventato successivamente il presidente.
L'esperienza doveva servirgli per comprendere le condizioni di vita in cui operavano i suoi futuri dipendenti, ed ogni decisione che li avesse coinvolti fosse presa tenendone debito conto.
Allora aboliamo per due anni tutte le scorte, e mettiamo le Signore dei nostri potenti nelle condizioni (anche solo virtuali) di venire pedinate da un Mailat di turno, oppure borseggiate mentre fanno la spesa da un nomade infra quattordicenne.
Lasciamoli soli nelle loro case ad attendere la visita di qualcuno che li bastoni a sangue per sapere dove hanno nascosto i contanti.
Mandiamoli agli incroci con i Rolex al polso penzolanti dalla portiera dell'auto blu.
Facciamogli trovare davanti al portone di casa un tappeto di preservativi usati.
Sono convinto che ne trarremo tutti un grande, incidentale, ma tangibile beneficio.

venerdì 2 novembre 2007

TRAGEDIA DI TOR DI QUINTO - RASSEGNA STAMPA

Una breve rassegna stampa dei maggiori quotidiani on-line sulla vicenda della donna uccisa nei pressi dell'accampamento rumeno di Tor di Quinto:

Il Corriere della Sera - Fini: la colpa è di Vuòlter, Rutelli e Amato; L'Unione: Fini è uno sciacallo; Prodi: la colpa è del Governo precedente.
Il Giornale - Prodi è un bugiardo; Colpa di Prodi e di Vuòlter
La Stampa - Stretta del Governo, via alle espulsioni; Fini: il Governo si vergogni; Zingaretti (PD): Fini stia zitto
L'Unità - Storace vuole l'esercito nei campi rom; Il Prefetto di Roma chiede aiuto a Ruini
Liberazione - Si apre la caccia ai rumeni; Vuòlter ottiene dal Governo un DL per espellere i cittadini comunitari; il 90% delle violenze avvengono in famiglia, perchè non espelliamo i maschi italiani?
Il Sole 24 Ore - Prefetti pronti; Prodi: maggioranza compattissima! Rifondazione: Ma è Vuòlter il Presidente del Consiglio?
Ansa - Prefetti pronti; FI: Prodi è bugiardo, Vuòlter si dimetta.

La classifica dei colpevoli:
Rutelli - 1
Amato - 1
Vuòlter - 3
Prodi - 1
governo precedente - 1

Pensierini per la sera:
mandiamo l'esercito nei campi rom - 1
espelliamo anche gli italiani violenti - 1

giovedì 1 novembre 2007

CRIMINALITA' COMUNE E INGENUITA' INDIVIDUALE

La Signora Giovanna Reggiani è morta, forse violentata e uccisa da tale Nicolae Romolus Mailat, rumeno, con precedenti penali in patria, accampato a Tor di Quinto (Roma) in una baraccopoli che domani sarà azzerata dalle ruspe. Solo due giorni fa avevo pubblicato un post sulla sicurezza, e l'avevo individuata come un bene prezioso, un diritto sacrosanto del quale dovrebbero poter godere tutti, italiani e stranieri, anche a costo di qualche tollerabile sacrificio. Non ho cambiato idea per cui ben vengano provvedimenti che la favoriscono. Questo è però un post doveroso nei confronti di quegli stranieri che in Italia la sicurezza la portano in dono, come Dragan Cigan, il giovane bosniaco che nel luglio di quest'anno ha salvato la vita, sacrificando la sua, di due bambini italiani che stavano affogando. Diamo sicurezza, anche in maniera esemplare, ma non limitiamoci al solo fatto eclatante, perseguiamola lentamente e con continuità. Non guardiamo solo a Tor di Quinto, e a Gorgo al Moticano, ma a tutte le fonti di pericolo vicine alle nostre case, ed anche a quelle nel nostro vicino, pure se pakistano. Tutte. E, soprattutto, non facciamoci suggestionare come pecoroni dai mass-media e non mangiamo memoria, in un verso e nell'altro.