venerdì 18 gennaio 2008

"PRO MASTELLAM"

Mi fa un po' impressione prendere le sue difese, ma voglio testimoniare la sensazione di schifo che ho provato l'altra mattina, apprendendo che il linciaggio del ministro e del suo entourage era partito dopo una fuga di notizie dalla Procura di Cava dei Tirreni.
Mastella, incarnazione del malessere della nostra politica, dove un manipolo di furbastri tiene per le palle tutto un paese, merita di essere trattato cavallerescamente, perchè non diventi quella vittima che ora, con ragione, sostiene di essere.
Pensateci.
Leggiamo da qualche giorno articoli cubitali sullo tsunami abbattutosi sul mondo politico, Mastella - Udeur - Berlusconi - Cuffaro, e forse è tutto vero, o forse questa è solo la punta dell'iceberg.
Ma che nessuno si interessi di rintracciare chi ha permesso agli organi di informazione di comunicare il provvedimento che la moglie del ministro non conosceva ancora, è scandaloso.
Il problema non è se sussista o meno il presunto network di amicizie e clientele di Mastella e famiglia, ma come questa circostanza si tramuti da sospetto (pur fondato, ma sempre confinato tra le mura di un tribunale) in pubblico linciaggio grazie alla collaborazione delle talpe, che meritano di essere punite con una severità rasentante la ferocia.
Se permettiamo che questo possa accadere impunemente autorizzeremo infatti l'eliminazione sistematica di tutti quelli che sono d'intralcio ai "grandi editori", tanto da una parte che dall'altra.
Cominciamo con il togliere i notiziari, per quindici giorni, a chi diventa complice delle talpe delle procure, vedrete che le perdite pubblicitarie faranno loro tornare il senso della misura.

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