mercoledì 23 aprile 2008

MERCATO IMMOBILIARE: - 7,1% (che fra 2 o 3 anni si riesca a comprare casa?)


Pare che il boom del mercato immobiliare sia giunto al suo epilogo.
I segnali sono molti e trovano conferma nelle informazioni che si possono ricavare dalle letture dei quotidiani ma anche dall'osservazione di quanto ci circonda: orizzonti con centinaia di gru, migliaia di appartamenti in costruzione, contrazione dei mutui fondiari erogati, innalzamento dei tassi di interesse; già da tempo gli impresari permutano parte degli immobili per l'importo dei lavori commissionati agli installatori.
Di oggi un articolo pubblicato sulla versione online de Il Sole 24 Ore.
Secondo la prudente giornalista Paola Dezza "...per le compravendite del comparto residenziale nel nostro Paese
non si può parlare ancora di crollo. Ma certo di deciso ridimensionamento.
A fare una fotografia alla situazione del settore è oggi l'
Agenzia del Territorio, che nell'Osservatorio 2007 registra compravendite totali in calo del 7,1% (contro il +1,3% del 2006 e l'aumento del 5,4% registrato nel 2005).
Dall'Agenzia fanno notare che
sul comparto pesano «fattori strutturali legati al ciclo immobiliare, che è evidentemente arrivato alla sua fase conclusiva.
Tra questi i tassi di interesse per i mutui, passati mediamente dal 3,5% del 2003 al 5,3% del 2007, e il livello raggiunto dal prezzo degli immobili".
Il dato reso dall'Agenzia del Territorio viene correttamente 'spezzato' alla ricerca di indicazioni sull'andamento del mercato nei comuni capoluogo ed in quelli limitrofi, sui quali si è riversata negli ultimi anni buona parte della domanda, salita (tra il 2001 e il 2006) del 31%.
Nelle immediate periferie, infatti, i prezzi degli immobili ritornavano faticosamente accessibili a larghe fette della popolazione, altrimenti esclusa dalla possibilità di acquisto dell'abitazione.
Infatti "...negli ultimi anni si è assistito a un sensibile spostamento delle compravendite dalle città maggiori ai Comuni minori - recita l'Osservatorio -. Nel 2007, invece,
pur confermandosi una miglior tenuta del mercato nei Comuni minori, si verifica, per la prima volta dal 2001, un sensibile calo delle compravendite, pari al -5,8%, anche nei Comuni non capoluogo".
Io preferisco una lettura del dato pratico anzichè di quello statistico: rispetto allo scorso anno vi sono
6 nuclei familiari in meno che possono permettersi la casa.
Il
mercato immobiliare, lo sanno tutti, è anabolizzato da fattori legati all'introduzione della nuova moneta prima, per il tradizionale ripiego sul mattone nei periodi di maggior crisi o fluttuazione delle borse poi, per diventare infine il giochetto dei tre bussolotti.
Compro un
terreno, edifico un condominio, lo vendo e divento ricco.
Perchè fermarsi?
Compro un terreno più grande, edifico un condominio con 8 appartamenti in più, li vendo tutti e divento ancora più ricco.
In questa progressione è venuta colpevolmente meno l'edilizia popolare, favorendo le compravendite a prezzi di mercato certo non ostacolate dalla
convenienza dei mutui, quasi sempre stipulati a tasso variabile su 'spassionato' consiglio delle Banche, che come noi avevano acquistato il denaro (che poi ci prestavano) a costi molto favorevoli, quasi irripetibili.
Ma il meccanismo dei tre bussolotti non poteva reggere in eterno per una ragione tanto semplice da sembrare infantile:
sono lentamente finiti gli acquirenti.
I nuovi nuclei familiari spesso non hanno l'autonoma capacità economica di sostenere il prezzo del mutuo senza rinunciare ad un tenore di vita dignitoso e quelli di loro che potevano acquistare una casa lo hanno già fatto.
Oltretutto,
di nuclei familiari, se ne formano molti meno che metri quadri.
Suona stravagante la sorpresa per i dati così negativi forniti dall'Agenzia del Territorio, la pacchia è durata fin troppo.
Rimane da chiedersi cosa accadrà quando tutti gli immobili in eccedenza sulla domanda reale saranno immessi sul mercato per permettere agli speculatori di far fronte ai propri impegni finanziari verso gli istituti di credito.
Siamo sicuri che l'America si realmente così distante?


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