sabato 10 novembre 2007

NEL PAESE SERVE CONTINUITA'

Con quello che ho scritto nelle ultime settimane il richiamo dell'ottantaseienne Napolitano alla continuità suona come un'alabardata nella nuca.
Gli sfugge forse che è stato scoperchiato un pentolone che si trovava sul gas da tanto, troppo tempo, grazie ai libri di Salvi, Stella ed al blog di Grillo.
E che il lavoro più grande lo hanno svolto autonomamente le famiglie che si sono trovate prive di stabilità economica e lavorativa, depauperate del potere di acquisto di salari e stipendi, indebitate grazie a pletore di mini crediti al consumo, incatenate dall'ascesa vertiginosa dei mutui immobiliari.
Sono loro che hanno realmente alzato gli occhi alla ricerca di chi li avesse messi in quelle condizioni.
Spiegategli, allora, ad uno ad uno, che serve continuità.
Parliamoci chiaro, dei grandi ideali ormai non gliene impippa più niente a nessuno, e tra un mese ci sarà da pensare all'albero di Natale.
E' indifferente sapere quali cose noi ci metteremo sotto, tanto possiamo guardare dalle inferriate della reggia di Versailles la grande e sfarzosa festa organizzata dentro da quelli che ci hanno chiesto di comprare un pino piccolo, e riciclabile, per preservare il pianeta.
Con i loro lavori Salvi Stella e Grillo ci hanno offerto dettagli sui pizzi e sui merletti, sulla qualità del cibo servito a corte, sul numero degli inservienti impengnati a servire il vino, sulla presenza al galà della Contessa Serbelloni Mazzanti Viendalmare o del Conte Cobram.
Già dubitavamo di trovarci nella loro stessa barca, da mesi sappiamo che solo la nostra è piena di buchi sul fondo, e chi rinuncia ad un paio di scarpe nuove per comprare i libri di scuola dei figli per queste cose si incazza come un puma.
E che se ne faccia una ragione, ci vuole continuità.
Ma come, se errare è umano e perseverare è diabolico?
Assistiamo allo scempio del crescente numero di cittadini e pensionati costretti a rivolgersi alle mense dei poveri, mentre gli aerei di Stato fanno i taxi per andare (e tornare) dal Gran Premio di Formula 1.
Non possiamo certo aspettare che tutti i buoi siano scappati, soprattutto se sappiamo che chi li accudisce non è in grado di farlo.
Allora cacciamo gli stallieri inefficienti, e non per assumere poi quelli che ci raccomanderebbero loro, come al solito.
Proviamo a fare tabula rasa di chi ha permesso che molti cittadini fossero messi in queste condizioni, ed ha invece protetto amici, mogli, amanti, veline e letterine, troie, banche, assicurazioni, interessi economici e speculatori di ogni tipo.
Io Le suggerirei di favorire la discontinuità, non la continuità, Signor Presidente Napolitano
Anche perché continuità significa far prendere le decisioni dagli Irriducibili che hanno già dimostrato la propria incapacità.
Ma la rispetto e Le offro un piccolo presente, per che Le auguro di guardare con ironia.



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