domenica 18 novembre 2007

A BAGHDAD NON SI PUO' RUTTARE PER STRADA

Un titolo del genere farebbe sbellicare dalle risate in tutto il mondo, eccetto in Italia dove radio, televisioni e giornali plaudono, in loop, al primato di Napoli, unica città del globo terracqueo a vietare il fumo nei parchi cittadini.
Il divieto opera solamente in presenza di donne incinte e minori di 12 anni che quei sicurissimi parchi, probabilmente, non li possono guardare nemmeno in cartolina.
Certo è possibile transitare in Via Caracciolo in 3 su un ciclomotore guidato da un bambino di 8 anni, oppure senza fanaleria, oppure contromano nei sensi unici, oppure col rosso.
Parcheggiare l'auto in decupla fila o presso un parcheggio 'abusivo autorizzato', acquistare sigarette di contrabbando oppure borse ed orologi taroccati alla luce del sole.
Basta guardare cosa avviene sullo sfondo degli stessi servizi televisivi, dove moto e scooter sciamano alle spalle del cronista ed i loro passeggeri salutano calorosamente con la mano verso la telecamera.
In genere, nella stessa inquadratura, anche uno o due vigili urbani salutano parenti e amici.
Non si possono, invece, biasimare le centinaia di napoletani che non indossano il casco, almeno si distinguono dai killer della camorra.
Il divieto di fumare nei parchi di Napoli cos'è, quindi?
  1. Un forte segnale che la città è viva e sempre sensibile alle iniziative volte al miglioramento della qualità di vita dei cittadini, come dichiara l'assessore Nasti "...Il dispositivo - sottolinea ancora Nasti - tende a migliorare la vivibilità dei parchi, garantendo una convivenza più piacevole, di fatto mettendo Napoli nella condizione di incamminarsi per andare oltre la legge Sirchia del 2003.";
  2. Una sfacciata presa per il culo
A voi la scelta.

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