lunedì 31 marzo 2008

l'Italia vera, l'Italia sana, l'Italia mai abbastanza elogiata


(sorry per la qualità dell'immagine)

Ieri siamo andati a vedere l'arrivo della Treviso Marathon una delle numerose maratone che sono fiorite negli ultimi anni (ricordo: oltre 40 km da percorrere di corsa, in un tempo che va dalle 2 ore e un quarto circa dei primi alle 6 ore del tempo massimo)
Moda passeggera?
Nossignori!!
Danila ed io siamo rimasti per 3 ore e mezza incantati a vedere quello che stava succedendo intorno a noi.........
Questa una breve selezione di solo alcuni arrivi tra quelli che ci hanno commosso:
numerosi ciechi (e come correvano!!) con accompagnatore che li guidava per mano;
gruppi di disabili in "carrozzella da corsa", spinti dai loro amici (foto sopra)
una coppia: lei e il suo pastore tedesco, entrambi con regolare pettorina e numero di gara;
un'altra coppia che spingeva il suo bambino piccolo dentro una culla "formato dragster";
numerosi atleti portavano il tricolore, striscioni ai caduti per la Patria, cappelli da alpini e da bersaglieri (la gara era dedicata al 90 anniversario della battaglia del Piave).

E via di seguito per altri non meno sorprendenti partecipazioni creative, di incredibile solidarietà.

Correre per 42 km è durissima e merita un encomio particolare (bravissimi i nostri Filippo, Mauro, Nicola e Cristiano, alla loro prima maratona!!!). Spingere anche la carrozzina con il proprio bambino o il proprio amico che non ce la può fare da solo, farlo da non vedente o accompagnare un amico non vedente è veramente da EROI.

Ecco di che cosa siamo potenzialmente capaci!!!
Alcuni già la fanno tutti i giorni.
Debbono trovare spazio e dare l'esempio a tutti, contagiarci...
Grazie a tutti voi, EROI DELLA SOLIDARIETA', questo piccolo post è dedicato alla vostra incredibile generosità

W GLI ITALIANI!!!

2 Comments:

amalia said...

Ti invio il commento di una mia amica avvocato che ha rilasciato sul mio blog a proposito della possibilita' di rifiutare la scheda elettorale, spero di farti cosa gradita.L'avvocato ha detto...
Credo che quanto sostenuto dall'amico di Amalia non sia ahimè sostenibile, L'art. 104 citato non può essere interpretato da solo come articolo a sè stante ma con il combinato disposto ( scusate il tecnicismo) degi altri articoli del testo unico. Gli art. 57 e 58 disciplinano l’identificazione e lo svolgimento del voto. E non prevedono alcuna possibilità paragonabile a quella presente nel messaggio, salvo quanto previsto dall’art. 74 sul verbale delle operazioni di voto, dove devono essere annotati i reclami presentati, le proteste fatte, i voti contestati e le decisioni del presidente. Sembrerebbe pertanto essere rimessa al presidente del seggio la modalità del se e come annotare il fatto che un elettore si rifiuti di votare DOPO essere stato identificato e registrato. In questo caso, il presidente dovrebbe annotare il fatto che l’elettore rifiuta di prendere la scheda che gli viene consegnata e sarebbe costretto a inserirla nei voti nulli (o contestati), vanificando di fatto il valore puramente simbolico della protesta che farebbe aumentare i voti nulli (o contestati, che sarebbero poi invalidati dalle commissioni provinciali)
In base all’art. 83 il riparto dei voti avviene esclusivamente sulla base dei voti validamente espressi ed attribuiti in ogni seggio a ciascuna lista e viene attuato mediante il procedimento del quoziente elettorale nazionale (somma dei voti ottenuti da ciascuna lista -o coalizione- a livello nazionale DIVISO il numero dei seggi da attribuire), dal quale sono esclusi i voti nulli e quelli delle schede bianche.
Da notare che se il comportamento dell’elettore rientra nei casi previsti dall’art. 102
(cagiona disordini con segni palesi di approvazione o disapprovazione od in qualunque
altro modo) ed egli viene richiamato all’ordine dal presidente senza obbedire rischia l’arresto ino a tre mesi e l’ammenda fino a circa 200 euro.

Appare dunque evidente che:

* quel che è dato per assodato nel post non lo è affatto, poiché ogni presidente potrebbe comportarsi in modo diverso, nei limiti dei margini di autonomia che gli sono riconosciuti nel suo ruolo
* non c’è alcuna sicurezza che la dichiarazione sia messa a verbale come richiesto dall’elettore, dato che nessuno può obbligare il presidente a scrivere il verbale come richiede. Nel caso si potrebbe agire in tribunale, essendo il verbale un atto pubblico
Mi auguro di non avervi troppo annoiato ma credo proprio che ci toccherà andare a votare e votare il meno peggio......

9:31 PM

ta.

MARIN FALIERO said...

Sono sostanziamente concorde con le valutazioni della tua amica.
Il post mi era stato girato dal blog di Sabina Guzzanti, chiedeva di essere fatto girare e così ho fatto.
Elucubrazioni varie le trovi anche sui meetup di Grillo, tutte favorevoli al 'pronunciamiento' al seggio del pugnace elettore con animo ribelle.
Anche se, a mio parere, è una cazzata, vedo in giro che ha suscitato interesse.
PS. Sei decisamente migliore della Bertè (e a voce?)